È arrivato settembre.

Lo traduco in linguaggio cristallino.

L’arrivo di questo mese coincide per me col riaprire lo studio e riprendere il mio lavoro “al pubblico”, se così si può dire.

Torno a insegnare in presenza dopo la pausa estiva.

E insieme le consuete attività sociali riprendono il via, coralmente.

In agosto, in Italia, possiamo ancora vivere collettivamente uno stato di sospensione, quel diritto alla pausa inviolabile che trovo sano sopra ogni cosa.

Nella mia scelta domina il marrone, ricco di rosso per ripartire ma con tanta morbidezza e col sostegno del colore della terra nuda. 

Semplicità, umiltà, concretezza.

Gambe in spalla e meno parole al vento.

Marrone è l’ossidiana, anche se per la precisione il suo punto cromatico è un mogano (viene chiamata infatti ossidiana mogano): a me settembre è piaciuto sempre tanto, ma la paura di entrare nel vortice, malgrado ogni buon proposito di bilanciato stile di vita, e non saperlo padroneggiare nel ritmo tra pieni e vuoti, attività e riposo, effettivamente c’è.  

La forza delle “cose” che ti mangiano il tempo a me incute sempre timore; davvero serve mantenere i vuoti per tenere la giusta distanza dalla rappresentazione scenica nella quale siamo.

Altrimenti manca lo sguardo dell’ osservatore, dalla platea e son dolori, per sola con una parola sola.

L’ossidiana, vetro vulcanico in questo caso con ferro, ha a che fare col vuoto, con la paura e quindi col coraggio, e con la forza di incontrare se stessi per trasformarsi. La capacità dell’ossidiana di innescare dei cambiamenti che non si cancellano più, ma che possono solo procedere, è unica e proverbiale.

Essendo una pietra iniziatica, eccola ad iniziare un mese importante, e bellissimo, e collegato a tanti movimenti che ci portano verso la parte buia dell’anno e verso la parte più profonda di noi.   

Domina questa scelta, essendo la più grande tra tutte.

Il quarzo citrino marrone e il quarzo citrino a rosetta sono due espressioni della stessa anima. Pietra che collego a Larch dei fiori di Bach, induce un solido rilassamento, o forse dovrei definirla serenità. La quiete di un sorriso sereno, di chi fa quello che può, tutto quello che può, senza illudersi di dover salvare il mondo. Senza voler dimostrare nulla a nessuno. Senza gare, competizioni, prepotenze. Ovvero il quarzo citrino è una pietra di grande forza interiore, che sa far stare coi piedi per terra, un antistress considerevole, e maestro di ironia nei confronti di noi stessi e di tutti i personaggi che interpretiamo. Prezioso come l’oro, praticamente. 

La mookaite è la nostra radice ancestrale e cosmica insieme. Il mio amore per la mookaite è sconfinato. Non esistono due mookaite uguali, lei è sempre diversa e sorprendente. Diaspro e opale insieme, unione che accade tra opposti. E che crea un capolavoro. Interessante messaggio che ci ricorda quanto può essere interessante incontrare la polarità opposta e complementare. Se non sapete come fare ad affrontare la giornata, le ore di lavoro, i mille spostamenti che quotidianamente tutti facciamo, mettetevi una mookaite addosso.

Davvero, compratevene una o più di una che vi piacciono. E portatela addosso durante il giorno, o in borsa, in un sacchettino di tela. Ogni tanto tenetela in mano. Fornisce un’energia fisica primordiale e la sensibilità di accorgersi di te stesso e di ciò che accade ti intorno, insieme.

Meno male che abbiamo la mookaite!

La Chiastolite, o Andalusite, è una pietra immensa. Unica. La centratura. Proteggere il tuo spazio. Non lasciarti invadere. Resta saldo, fermati quando è il caso, capta l’aria, senti cosa dice il vento. Non procedere sbadatamente. Scegliere una direzione o l’altra porta a differenti destinazioni. La consiglio con Walnute dei fiori di Bach. Unio mistica.

La Astrofillite guida questa scelta con l’Ossidiana Mogano.

Ugualmente imponente, ma in maniera differente.

Lei arriva dal grande nord. 

E arriva a ricordarci che siamo esseri cosmici che stanno vivendo una esperienza terrena in un corpo umano.

La nostra casa è molto più grande di 4 mura striminzite e di un orizzonte che non arriva al di là del nostro naso.

La Astrofillite d’altro canto è anch’essa ricca di un color marrone/rame/bronzo, perché servono piedi per terra per elevare gli animi.

Secondo il vecchio adagio, senza radici non si vola.

La ritengo anche una pietra di grande apertura mentale.

Vi auguro un inizio di settembre soddisfacente e pieno di senso. E dolce, pieno di attenzione cura e delicatezza per le minuscole cose della vita.

Mouji 🍂

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